Cultura degli scrittori. Da Petrarca a Montale
Nota a R.V.F. CXXVIII, 28», pp. 87-90); dai precedenti di parole e versi di Alfieri («Vittorio Alfieri. Ed è attraverso l'analisi di una sola parola (dear- caro) e dell'uso che ne fanno i due autori, Austen e Tomasi, che Fabrizi interpreta il pensiero di entrambi come consonante, parallelo...
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Veröffentlicht in: | Cuadernos de filología italiana 2010-01, Vol.17, p.182 |
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Format: | Artikel |
Sprache: | ita |
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Zusammenfassung: | Nota a R.V.F. CXXVIII, 28», pp. 87-90); dai precedenti di parole e versi di Alfieri («Vittorio Alfieri. Ed è attraverso l'analisi di una sola parola (dear- caro) e dell'uso che ne fanno i due autori, Austen e Tomasi, che Fabrizi interpreta il pensiero di entrambi come consonante, parallelo, concorde. È nel ripetersi di questa parola «caro» per nove volte nella Parte ottava de Il Gattopardo, densa di numerosi significati e sfumature psicologiche, nell'apostrofe affettuosa con cui Tomasi si rivolge idealmente a Jane Austen (Dear Jane!), da lui considerata la più grande scrittrice inglese di tutti i tempi, nell'analisi dello stesso termine nella sua prosa, che il critico vede accolta la lezione di controllo e discrezione, di garbatezza e contegno della Austen nella prosa de Il Gattopardo, lontana, come quella della scrittrice inglese, dai toni melodrammatici e retorici che Tomasi detestava tanto nella cultura e nella letteratura italiana. In nota ci fa sapere perché titola Il mostro: questo era il termine con cui i cugini Piccolo apostrofavano Tomasi a causa delle sue sterminate conoscenze letterarie. |
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ISSN: | 1133-9527 1988-2394 |