Modalità metamorfiche nella figura e funzione del maggior satiro ferrarese del tardo Cinquecento

Questo breve saggio intende analizzare il modo in cui, a distanza di poco più di un decennio dalla stesura e messinscena dell'Aminta, e consapevole degli schemi pastorali post-tassiani sperimentati da diversi drammaturghi, il Guarini sia in grado di effettuare, in un'ottica di colta ed ocu...

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Veröffentlicht in:Quaderni d'italianistica 2008-06, Vol.29 (2), p.5-16
1. Verfasser: Niccoli, Gabriele
Format: Artikel
Sprache:eng ; ita
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Beschreibung
Zusammenfassung:Questo breve saggio intende analizzare il modo in cui, a distanza di poco più di un decennio dalla stesura e messinscena dell'Aminta, e consapevole degli schemi pastorali post-tassiani sperimentati da diversi drammaturghi, il Guarini sia in grado di effettuare, in un'ottica di colta ed oculata coscienza metamorfica, e in un ambiente controriformista decisamente fortificato persino nel contesto adulatorio della corte, non solo un mutamento ma una quasi totale riscrittura di alcune componenti costitutive, portanti, della favola boschereccia. Le modalità metamorfiche che investono la figura e la funzione del Satiro non ne sono che un sintomo. Di fronte ad una nuova realtà, tutta fatta di cangianti linee e colori, l'apportatore della crisi nelle selve guariniane presenta alcune lievi tracce di una certa patologia di corte dell'epoca, una sorta di paranoia da voyeur, quella che nella realtà aveva già fatto rinchiudere il maggiore e invidiato poeta estense in Sant'Anna, quella stessa che nella finzione della scena indurrà inesorabilmente l'alpestre e tragicomico personaggio alla disfatta.
ISSN:0226-8043
2293-7382
DOI:10.33137/q.i..v29i2.8453