Lo scavo tra il Tempio A e il Tempio O sull'acropoli di Selinunte (SAS TAO-A, 2022). Rapporto preliminare
La presente relazione preliminare di scavo riguarda il lavoro sul campo sull'acropoli di Selinunte effettuato nell'estate del 2022 dalla missione dell'Institute of Fine Arts-NYU e dell'Università degli Studi di Milano insieme alla missione dell'Istituto Archeologico Germanic...
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Veröffentlicht in: | Sicilia archeologica 2023-01, Vol.114, p.15-32 |
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Hauptverfasser: | , , , , |
Format: | Artikel |
Sprache: | ita |
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Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | La presente relazione preliminare di scavo riguarda il lavoro sul campo sull'acropoli di Selinunte effettuato nell'estate del 2022 dalla missione dell'Institute of Fine Arts-NYU e dell'Università degli Studi di Milano insieme alla missione dell'Istituto Archeologico Germanico, in collaborazione con il locale Parco Archeologico. Questo rapporto si concentra sul SAS TAO-A, aperto tra i templi A e O e i cui ritrovamenti sono molto significativi. Per quanto riguarda la datazione dei templi A e O, individuando i livelli di costruzione e i loro rapporti stratigrafici, lo scavo ha documentato come la costruzione del Tempio O sia iniziata poco dopo la messa in opera delle fondazioni del Tempio A. Reperti provenienti dai livelli di costruzione dei due edifici ne supportano la datazione intorno al 450 a.C. Lo scavo ha consentito inoltre di individuare il livello di cantiere di entrambi i templi, rivelando dati interessanti riguardanti le attività rituali legate alla costruzione. Per quanto riguarda le fasi antecedenti la costruzione dei due templi, il nostro saggio documenta per lo più una serie di riempimenti e livellamenti meglio riconducibili ad avvallamenti provocati dall'estrazione dell'argilla. Da segnalare tuttavia l'abbondanza di frammenti di ceramica fine rinvenuti in diversi livellamenti. Si tratta di una ceramica proveniente presumibilmente da un'area santuariale e databile tra la fine del VII e l'inizio del V secolo a.C. Infine, ci sono state due scoperte impreviste legate alla geomorfologia del sito. Il primo è quello di una vena d'acqua dolce corrispondente alle fondazioni del Tempio A. Resta da accertare la presenza di questa vena d'acqua a questo livello in questa zona dell'acropoli fin dall'antichità. È naturale però mettere in relazione questa presenza di acqua dolce con l'ipotesi di localizzare il primo insediamento greco in questa zona dell'acropoli. La seconda scoperta inattesa è stata quella di una profonda fessura a nord del Tempio O, che penetra fino allo strato geologico, con direzione est-ovest. È più probabile che questa fessura sia dovuta a cause naturali, come un terremoto o un cedimento. Dobbiamo considerare seriamente la possibilità che il mancato completamento del Tempio O sia collegato a questo fenomeno. |
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ISSN: | 0037-4571 2283-3307 |
DOI: | 10.48255/2283-3307.SICA.114.2023.01 |