SPAZI, TEMPI, ARCHITETTURE. GLI ELEMENTI DEL FENOMENO COSTRUTTIVO

Larchitettura rappresenta quella primaria clessidra, atta a scandire il trascorrere del tempo, che eleva la citta a teatro privilegiata di tale rappresentazione, «e lo spazio dove si svolge il tempo umano, un tempo che sfugge sia allimplacabile uniformita che alla rigida ripartizione del tempo dellorologio»1. Al tempo umano «[...] occorrono misure che siano adeguate alla variabilita del suo ritmo e che accettino spesso di non riconoscere come limiti, poiché la realta vuole cosi, che zone marginali. Il Novecento e gli anni recenti corrispondono a un periodo contraddistinto dal crollo delle certezze, dalla totale liberta di pensiero, dall'adozione di forme sempre piu svincolate dalle leggi gravitazionali, da una non piu percepibile linearita tra forma e funzione: in tale contesto il tempo assume, nei confronti dell'architettura, un'autonomia mai avuta in passato. Con sempre maggiore assiduita gli elementi dell'architettura, e il connesso linguaggio, sono debitori di principi e termini dallevidente connotazione temporale: continuita, resilienza, adattabilita, permanenza, flessibilita, riuso, effimero, durata, solo per citarne alcuni. Un approccio che riapre il discorso del rapporto che la nostra disciplina intrattiene con le arti figurative: e percepibile, in taluni ambiti, il tentativo progettuale di elaborare una rinnovata cultura spaziale in grado di evidenziare le relazioni che l'architettura instaura con le attivita umane della quotidianita e la sinergia di metodo propri anche della costruzione, pittura, urbanistica, e delle scienze. Al fine di progettare e necessario conoscere l'accaduto, nel tentativo di anticipare il futuro: gli avvenimenti presenti risultano essere gli eventi piu apparenti all'interno di un continuum, ove il tempo scorre senza soluzione di continuita. Un mondo che per stato di cose produce primedonne, finti maestri e il disorientamento come meccanismo necessario dal quale far emergere la prossima «novitå». Forse questa modestia deve contenere alcuni tratti della «rinuncia» di Pagano, del suo parlar sommesso, della sua battaglia contro coloro che sono "posseduti dall'ansia di diventare capiscuola con qualche impensata e impensabile invenzione"» (Borroni et al., 1987)5. Molteplici analisi in campo sociologico mostrano come la civiltå moderna dipenda dalla scansione precisa del tempo, che sia esso di natura inoperosa, sociale o economica. La performante capacitå dell'uomo, di ordinare gli elementi che lo circondano, tange il concetto te