La storia delle donne in percorsi di Public History

E nostra convinzione che la ricerca scientifica in ambito umanistice possa risultare determinante nella costruzione di una societa migliore, ma perché ció accada e necessario che utilizzi, oltre alla tipologia comunicativa e ai mezzi di diffusione propri delle discipline codificate in ambito univers...

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Veröffentlicht in:Storia delle donne : concepire, generare, nascere generare, nascere, 2018-01, Vol.14, p.5-17
Format: Artikel
Sprache:ita
Online-Zugang:Volltext
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Zusammenfassung:E nostra convinzione che la ricerca scientifica in ambito umanistice possa risultare determinante nella costruzione di una societa migliore, ma perché ció accada e necessario che utilizzi, oltre alla tipologia comunicativa e ai mezzi di diffusione propri delle discipline codificate in ambito universitario, gli strumenti piú adatti a innestarla nel tessuto sociale. Se Paloma González Marcen e Margarita Sánchez Romero (Arqueología pública y género: estrategias para nuevas formas de relación con la sociedad) mostrano chiaramente che e possibile generare nuove dinamiche relazionali con la societa contemporanea attraverso la realizzazione di percorsi di archeologia pubblica, Ida Gilda Mastrorosa (Roman Women e Public History: la creativita del web) esamina come il medium per eccellenza della postmodernita -il web- racconti i profili di donne romane tra ricostruzione storica e necessita di onorare le istanze della comunicazione. La predisposizione delle celebrazioni per i centocinquanta anni dell'Unita d'Italia, invece, ha offerto a Maria Pia Casalena (Donne del Risorgimento e Public History nel 150° dell'Unita nazionale: appunti su un'inclusione irrisolta) un'importante occasione di riflessione su assenze e parzialita e, parallelamente, Cristina Da Milano (I musei delle donne nelle politiche europee: dalle politiche sociali a quelle culturali) ha allargato lo sguardo alle politiche europee sui musei delle donne, evidenziandone limiti e opportunita. Cao (Museos en femenino: un proyecto sobre igualdad, empoderamiento femenino y educación), mentre di musei rea- lizzati e fruiti ci parlano l'articolo di Darlene E. Clover, Nancy Taber e Kathy Sanford su The Feminist Museum Hack: a pedagogy of seeing and possibility e il contributo di Astrid Schönweger su Il Museo delle Donne di Merano: da una collezione privata alle attivitâ di disseminazione della storia; infine, il partecipato racconto dell'esperienza del Museo delle donne valdesi di Toti Rochat (Il Museo delle donne valdesi: un'occasione per rileggere la nostra storia) conclude questo numero monografico, consegnandoci una scheggia biografica di una delle sue fondatrici oltre che la descrizione del Museo stesso.
ISSN:1826-7513
DOI:10.13128/SDD-25656