Dal servizio di principi e granduchi alla ricerca storica. Pietro Domenico Bartoloni da Empoli e le Istorie de' duchi e re di Boemia
14 Oltre ad alcune elemosine, chiedeva in caso di morte di essere sepolto "nell'oratorio di S. Giuseppe in Empoli a lato alla casa di esso signor testatore", condonava tutti i debiti allo zio Giuseppe e al fratello Lorenzo, stabiliva dei legati a quattro "suoi padroni e protettor...
Gespeichert in:
Veröffentlicht in: | Studi slavistici 2011-01, Vol.8, p.281 |
---|---|
1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | ita |
Schlagworte: | |
Online-Zugang: | Volltext |
Tags: |
Tag hinzufügen
Keine Tags, Fügen Sie den ersten Tag hinzu!
|
Zusammenfassung: | 14 Oltre ad alcune elemosine, chiedeva in caso di morte di essere sepolto "nell'oratorio di S. Giuseppe in Empoli a lato alla casa di esso signor testatore", condonava tutti i debiti allo zio Giuseppe e al fratello Lorenzo, stabiliva dei legati a quattro "suoi padroni e protettori" (si trattava di un clavicembalo "fatto a foggia differente dell'ordinaria essendo ritto in forma d'organo" per la marchesa Ottavia Benigna Piccolomini, di un crocifisso di bronzo" per il marchese Pier Antonio Guadagni, di una tavoletta "nella quale è dipinta, si crede per mano del Vannini, l'Idolatria degl'ebrei al vitello d'oro per il principe Lorenzo Piccolomini d' Aragona e di una " ciotola d' argento dorata con suo cucchiaro, coltello, forcina e scatolina" per Girolamo Capponi), esortava gli eredi, se fosse stato possibile senza impoverire la famiglia, alla fondazione di "una cappella nell'oratorio di S. Giuseppe", come già stabilito da "Vincenzo Bartoloni, fratello del suo avo paterno e già proposto di Poggibonzi", e nominava eredi universali gli eventuali figli maschi, poi in sequenza le femmine, la madre, lo zio e il fratello e infine la famiglia Neri, ASF, Notarile moderno, Protocolli, Testamenti, 18741, ff. 107v-109v. 18 Annullando il testamento precedente, chiedeva in caso di morte di "esser sepolto nell'antico sepolcro della Casa Bartoloni posto nel Duomo d'Empoli davanti alla cappella del Santissimo Crocifisso, con tenere giorni prima esposto il suo cadavero nell'Oratorio di San Giuseppe", condonava le "diverse non piccole somme" che gli dovevano lo zio Giuseppe e il fratello Vincenzo, se questi avessero convissuto insieme e tenuto appresso di loro" la madre, conferemava poi i quattro legati per la marchesa Ottavia Benigna Piccolomini, il marchese Pier Antonio Guadagni, il principe Lorenzo Piccolomini Aragona e il cavaliere Filippo Strozzi, ribadiva il desiderio di fondare la già citata cappella e infine confermava l'ordine degli eredi già stabilito (dal quale escludeva però tutti i "religiosi claustrali non per odio etc. ma per conservare le famiglie secolari"), ASF, Notarile moderno, Protocolli, Testamenti, 21877, ff. 7v-11r. Io posso dire a V.A. Reale che il Pizzichi medesimo manda tutte le lettere del Bartoloni al Serenissimo signor Principe primogenito [...] et il Serenissimo signor Principe li ha risposto più volte che veramente conosce che suo fratello per tutti i conti non sta più bene in Boemia et che faceva tutte le diligenze perché V.A. Reale si risolvesse |
---|---|
ISSN: | 1824-761X 1824-7601 |