Nuove evidenze di arte rupestre in Calabria
Fino ad un decennio fa il territorio calabrese, coincidente con l’estrema propaggine della Penisola Italiana, risultava quasi del tutto privo di manifestazioni di arte rupestre (fig. 1). Ciò ad eccezione di un’unica, straordinaria testimonianza: quella della Grotta del Romito a Papasidero, in provin...
Gespeichert in:
Hauptverfasser: | , , |
---|---|
Format: | Buchkapitel |
Sprache: | ita |
Online-Zugang: | Volltext |
Tags: |
Tag hinzufügen
Keine Tags, Fügen Sie den ersten Tag hinzu!
|
Zusammenfassung: | Fino ad un decennio fa il territorio calabrese, coincidente con l’estrema propaggine della Penisola Italiana, risultava quasi del tutto privo di manifestazioni di arte rupestre (fig. 1). Ciò ad eccezione di un’unica, straordinaria testimonianza: quella della Grotta del Romito a Papasidero, in provincia di Cosenza. All’esterno della cavità vennero riconosciuti nel 1961 due blocchi calcarei con incisi gruppi di linee e figure zoomorfe, tra le quali spicca un grande Bos primigenius¹. Queste incisioni sono state attribuite tutte al Paleolitico superiore, in un periodo compreso tra i 14.000 ed i 12.000 anni da oggi².
Negli ultimi dieci anni, nella regione sono |
---|---|
DOI: | 10.2307/j.ctv1zcm00t.14 |