Russia and China protecting the contemporary world order

Il punto di partenza di numerose pubblicazioni di scienze giuridiche e politiche relative ad argomenti globali apparsi recentemente negli Stati Uniti e nei paesi dell'UE è che la Russia e la Cina siano Stati rinnegati che tentano di minare l'attuale ordine politico ed economico postmoderno...

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Veröffentlicht in:Rivista di studi politici internazionali 2016-12, Vol.83 (4 (332)), p.539-552
Hauptverfasser: ENTIN, MARK, ENTINA, EKATERINA
Format: Artikel
Sprache:eng
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description Il punto di partenza di numerose pubblicazioni di scienze giuridiche e politiche relative ad argomenti globali apparsi recentemente negli Stati Uniti e nei paesi dell'UE è che la Russia e la Cina siano Stati rinnegati che tentano di minare l'attuale ordine politico ed economico postmoderno. Alcuni autori di altre aree del mondo, anche delle stesse Russia e Cina, seguono questo approccio errato. Nella realtà la situazione è totalmente differente. L'ordine mondiale che è emerso dopo la fine della seconda guerra mondiale fu costituito con la decisiva partecipazione di Mosca. Mosca diede un contributo sostanziale allo stabilimento di tale ordine, che soddisfa interamente gli interessi della Russia e della moderna Cina. I suoi principali cardini sono l'eguaglianza tra Stati, la non interferenza, la cooperazione internazionale e il divieto dell'uso della forza. Dopo la dissoluzione dell'URSS è stato l'equilibrio dei poteri nel quadro di questo stesso ordine mondiale ad essere drasticamente cambiato, non l'ordine mondiale in sé. Le cosiddette democrazie occidentali fecero del loro meglio per ottenere il massimo beneficio da questo spostamento di potere. Esse tentarono di acquisire il diritto legale all'uso unilaterale di differenti tipi di forza, e di interferiré negli affari interni di altri Stati in vari modi, dichiarando che lo sviluppo postmoderno aveva cambiato l'essenza della nozione di sovranità. Esse ritengono di esservi riuscite e di avere persuaso gli altri di ciò. Questo non è vero. Esse fallirono. La Russia e la Cina gestirono la situazione per difendere i valori fondativi dell'ordine sorto alla fine della seconda guerra mondiale. Esse si attengono al diritto internazionale moderno e ne sono i principali protettori e promotori. Tutte le loro recenti iniziative intraprese a livello globale, politiche, volte alla non-proliferazione ed economiche, ne sono una prova. The starting point for a lot of legal and political science publications concerning global issues appeared lately in the USA and countries of the EU is that Russia and China are renegade powers trying to undermine existing postmodern world economic and political order. Some authors in other regions, even in Russia and China themselves, follow such an erroneous approach. In real life the situation is entirely different. The world order that emerged after the end of World War II was created with decisive Moscow participation. Moscow made a major contribution to its establishment. It entirely su
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Alcuni autori di altre aree del mondo, anche delle stesse Russia e Cina, seguono questo approccio errato. Nella realtà la situazione è totalmente differente. L'ordine mondiale che è emerso dopo la fine della seconda guerra mondiale fu costituito con la decisiva partecipazione di Mosca. Mosca diede un contributo sostanziale allo stabilimento di tale ordine, che soddisfa interamente gli interessi della Russia e della moderna Cina. I suoi principali cardini sono l'eguaglianza tra Stati, la non interferenza, la cooperazione internazionale e il divieto dell'uso della forza. Dopo la dissoluzione dell'URSS è stato l'equilibrio dei poteri nel quadro di questo stesso ordine mondiale ad essere drasticamente cambiato, non l'ordine mondiale in sé. Le cosiddette democrazie occidentali fecero del loro meglio per ottenere il massimo beneficio da questo spostamento di potere. Esse tentarono di acquisire il diritto legale all'uso unilaterale di differenti tipi di forza, e di interferiré negli affari interni di altri Stati in vari modi, dichiarando che lo sviluppo postmoderno aveva cambiato l'essenza della nozione di sovranità. Esse ritengono di esservi riuscite e di avere persuaso gli altri di ciò. Questo non è vero. Esse fallirono. La Russia e la Cina gestirono la situazione per difendere i valori fondativi dell'ordine sorto alla fine della seconda guerra mondiale. Esse si attengono al diritto internazionale moderno e ne sono i principali protettori e promotori. Tutte le loro recenti iniziative intraprese a livello globale, politiche, volte alla non-proliferazione ed economiche, ne sono una prova. The starting point for a lot of legal and political science publications concerning global issues appeared lately in the USA and countries of the EU is that Russia and China are renegade powers trying to undermine existing postmodern world economic and political order. Some authors in other regions, even in Russia and China themselves, follow such an erroneous approach. In real life the situation is entirely different. The world order that emerged after the end of World War II was created with decisive Moscow participation. Moscow made a major contribution to its establishment. It entirely suits interests both of Russia and modern China. The main pillars of this world order are sovereign equality of States, noninterference in their internal matters, international cooperation and the prohibition of the use of force. After the dissolution of the USSR it was the balance of powers in the framework of the same world order that has changed drastically, not the world order itself. The so called Western democratic nations made their best to get profit out of this global shift of power to their benefit. They tried to acquire the legal right to use different types of force unilaterally and to interfere in internal life of other States on different grounds, proclaiming that postmodern developments changed the essence of the notion of sovereignty. They pretend that they succeeded to do this and to persuade others. It is not true. They failed. Russia and China managed to preserve the core values of the post-World War II order. They stick to modem international law and they are its most important protectors and promoters. All their recent global political, nonproliferation and economic initiatives are a proof of it.</description><identifier>ISSN: 0035-6611</identifier><language>eng</language><publisher>Università di Roma Sapienza</publisher><ispartof>Rivista di studi politici internazionali, 2016-12, Vol.83 (4 (332)), p.539-552</ispartof><lds50>peer_reviewed</lds50><woscitedreferencessubscribed>false</woscitedreferencessubscribed></display><links><openurl>$$Topenurl_article</openurl><openurlfulltext>$$Topenurlfull_article</openurlfulltext><thumbnail>$$Tsyndetics_thumb_exl</thumbnail><linktopdf>$$Uhttps://www.jstor.org/stable/pdf/44427821$$EPDF$$P50$$Gjstor$$H</linktopdf><linktohtml>$$Uhttps://www.jstor.org/stable/44427821$$EHTML$$P50$$Gjstor$$H</linktohtml><link.rule.ids>314,780,784,803,58016,58249</link.rule.ids></links><search><creatorcontrib>ENTIN, MARK</creatorcontrib><creatorcontrib>ENTINA, EKATERINA</creatorcontrib><title>Russia and China protecting the contemporary world order</title><title>Rivista di studi politici internazionali</title><description>Il punto di partenza di numerose pubblicazioni di scienze giuridiche e politiche relative ad argomenti globali apparsi recentemente negli Stati Uniti e nei paesi dell'UE è che la Russia e la Cina siano Stati rinnegati che tentano di minare l'attuale ordine politico ed economico postmoderno. Alcuni autori di altre aree del mondo, anche delle stesse Russia e Cina, seguono questo approccio errato. Nella realtà la situazione è totalmente differente. L'ordine mondiale che è emerso dopo la fine della seconda guerra mondiale fu costituito con la decisiva partecipazione di Mosca. Mosca diede un contributo sostanziale allo stabilimento di tale ordine, che soddisfa interamente gli interessi della Russia e della moderna Cina. I suoi principali cardini sono l'eguaglianza tra Stati, la non interferenza, la cooperazione internazionale e il divieto dell'uso della forza. Dopo la dissoluzione dell'URSS è stato l'equilibrio dei poteri nel quadro di questo stesso ordine mondiale ad essere drasticamente cambiato, non l'ordine mondiale in sé. Le cosiddette democrazie occidentali fecero del loro meglio per ottenere il massimo beneficio da questo spostamento di potere. Esse tentarono di acquisire il diritto legale all'uso unilaterale di differenti tipi di forza, e di interferiré negli affari interni di altri Stati in vari modi, dichiarando che lo sviluppo postmoderno aveva cambiato l'essenza della nozione di sovranità. Esse ritengono di esservi riuscite e di avere persuaso gli altri di ciò. Questo non è vero. Esse fallirono. La Russia e la Cina gestirono la situazione per difendere i valori fondativi dell'ordine sorto alla fine della seconda guerra mondiale. Esse si attengono al diritto internazionale moderno e ne sono i principali protettori e promotori. Tutte le loro recenti iniziative intraprese a livello globale, politiche, volte alla non-proliferazione ed economiche, ne sono una prova. The starting point for a lot of legal and political science publications concerning global issues appeared lately in the USA and countries of the EU is that Russia and China are renegade powers trying to undermine existing postmodern world economic and political order. Some authors in other regions, even in Russia and China themselves, follow such an erroneous approach. In real life the situation is entirely different. The world order that emerged after the end of World War II was created with decisive Moscow participation. Moscow made a major contribution to its establishment. It entirely suits interests both of Russia and modern China. The main pillars of this world order are sovereign equality of States, noninterference in their internal matters, international cooperation and the prohibition of the use of force. After the dissolution of the USSR it was the balance of powers in the framework of the same world order that has changed drastically, not the world order itself. The so called Western democratic nations made their best to get profit out of this global shift of power to their benefit. They tried to acquire the legal right to use different types of force unilaterally and to interfere in internal life of other States on different grounds, proclaiming that postmodern developments changed the essence of the notion of sovereignty. They pretend that they succeeded to do this and to persuade others. It is not true. They failed. Russia and China managed to preserve the core values of the post-World War II order. They stick to modem international law and they are its most important protectors and promoters. 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Alcuni autori di altre aree del mondo, anche delle stesse Russia e Cina, seguono questo approccio errato. Nella realtà la situazione è totalmente differente. L'ordine mondiale che è emerso dopo la fine della seconda guerra mondiale fu costituito con la decisiva partecipazione di Mosca. Mosca diede un contributo sostanziale allo stabilimento di tale ordine, che soddisfa interamente gli interessi della Russia e della moderna Cina. I suoi principali cardini sono l'eguaglianza tra Stati, la non interferenza, la cooperazione internazionale e il divieto dell'uso della forza. Dopo la dissoluzione dell'URSS è stato l'equilibrio dei poteri nel quadro di questo stesso ordine mondiale ad essere drasticamente cambiato, non l'ordine mondiale in sé. Le cosiddette democrazie occidentali fecero del loro meglio per ottenere il massimo beneficio da questo spostamento di potere. Esse tentarono di acquisire il diritto legale all'uso unilaterale di differenti tipi di forza, e di interferiré negli affari interni di altri Stati in vari modi, dichiarando che lo sviluppo postmoderno aveva cambiato l'essenza della nozione di sovranità. Esse ritengono di esservi riuscite e di avere persuaso gli altri di ciò. Questo non è vero. Esse fallirono. La Russia e la Cina gestirono la situazione per difendere i valori fondativi dell'ordine sorto alla fine della seconda guerra mondiale. Esse si attengono al diritto internazionale moderno e ne sono i principali protettori e promotori. Tutte le loro recenti iniziative intraprese a livello globale, politiche, volte alla non-proliferazione ed economiche, ne sono una prova. The starting point for a lot of legal and political science publications concerning global issues appeared lately in the USA and countries of the EU is that Russia and China are renegade powers trying to undermine existing postmodern world economic and political order. Some authors in other regions, even in Russia and China themselves, follow such an erroneous approach. In real life the situation is entirely different. The world order that emerged after the end of World War II was created with decisive Moscow participation. Moscow made a major contribution to its establishment. It entirely suits interests both of Russia and modern China. The main pillars of this world order are sovereign equality of States, noninterference in their internal matters, international cooperation and the prohibition of the use of force. After the dissolution of the USSR it was the balance of powers in the framework of the same world order that has changed drastically, not the world order itself. The so called Western democratic nations made their best to get profit out of this global shift of power to their benefit. They tried to acquire the legal right to use different types of force unilaterally and to interfere in internal life of other States on different grounds, proclaiming that postmodern developments changed the essence of the notion of sovereignty. They pretend that they succeeded to do this and to persuade others. It is not true. They failed. Russia and China managed to preserve the core values of the post-World War II order. They stick to modem international law and they are its most important protectors and promoters. All their recent global political, nonproliferation and economic initiatives are a proof of it.</abstract><pub>Università di Roma Sapienza</pub></addata></record>
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identifier ISSN: 0035-6611
ispartof Rivista di studi politici internazionali, 2016-12, Vol.83 (4 (332)), p.539-552
issn 0035-6611
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