Cristologia trinitaria e teologia delle religioni: Il «triplice» "Verbum" in Bonaventura e J. Dupuis
Per la teologia cristiana delle religioni, solo una cristologia trinitaria può collegare l'unicità, l'universalità e la storicità del disegno salvifico di Dio. L'articolo mostra come la distinzione bonaventuriana tra il Verbo «increato», nel quale il Padre esprime se stesso e il mondo...
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Veröffentlicht in: | Gregorianum 2015-01, Vol.96 (4), p.791-817 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | ita |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Per la teologia cristiana delle religioni, solo una cristologia trinitaria può collegare l'unicità, l'universalità e la storicità del disegno salvifico di Dio. L'articolo mostra come la distinzione bonaventuriana tra il Verbo «increato», nel quale il Padre esprime se stesso e il mondo (creazione), il Verbo «incarnato», mediatore di Dio e degli uomini (ricreazione) e il Verbo «ispirato» nei cuori dallo Spirito (rivelazione), che è lo stesso Gesù Cristo, può aiutare nel discernimento teologico della problematica distinzione di J. Dupuis tra il Verbo «da incarnarsi», il Verbo «incarnato» e il Verbo «come tale», distinzione reduplicata poi al livello del Padre e dello Spirito. Per Bonaventura, il cosmo, l'umanità e la storia sono epifania del Dio uno e Trino; per Dupuis, sono limiti che rimandano al Dio trascendente ogni sua rivelazione storica. Trinitariamente fondata, l'unicità relazionale della mediazione di Cristo ritrova le giuste intuizioni di Gaudium et Spes 22, § 2, 5 e 6, culminando nel dono dello Spirito di filiazione, quando si passa «con Cristo crocefisso al Padre». For the Christian theology of religions, only a Trinitarian Christology is capable of drawing together the unicity, the universality, and the historicity of the salvific design of God. The article demonstrates how the Bonaventuran distinction between the uncreated Word, in whom the Father expresses himself and the world (creation), the incarnate Word, mediator of God and men (re-creation), and the Word inspired in hearts by the Spirit (revelation) — which is Jesus Christ himself — facilitates the theological assessment of J. Dupuis' problematic distinction between the Word to become incarnate, the Word incarnate, and the Word as such — a distinction which is then repeated at the level of the Father and of the Spirit. For Bonaventure, the cosmos, humanity, and history are an epiphany of the triune God; for Dupuis, these are limits that refer to God who transcends each of his historical revelations. Understood in this Trinitarian manner, the relational unicity of the mediation of Christ rightly expresses the intuitions of Gaudium et spes 22, paragraphs 2, 5 and 6, culminating in the gift of the Spirit of filiation, whereby one passes «with Christ crucified, to the Father.» |
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ISSN: | 0017-4114 |