L'egloga Divortium di Francesco Petrarca (con un'ipotesi su Epyst. III 27 e 28)

Il saggio comprende introduzione, testo, traduzione e note all'Egloga VIII del Bucolicum carmen, Divortium. L'introduzione ricostruisce le circostanze del 'divorzio', cioè del distacco di Petrarca dal servizio presso il cardinale Giovanni Colonna, che va insieme alla scelta di al...

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Veröffentlicht in:Petrarchesca (Online) 2015, Vol.3, p.11-42
1. Verfasser: Fenzi, Enrico
Format: Artikel
Sprache:ita
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Beschreibung
Zusammenfassung:Il saggio comprende introduzione, testo, traduzione e note all'Egloga VIII del Bucolicum carmen, Divortium. L'introduzione ricostruisce le circostanze del 'divorzio', cioè del distacco di Petrarca dal servizio presso il cardinale Giovanni Colonna, che va insieme alla scelta di allontanarsi per sempre da Avignone e dalla Curia papale, e di fare ritorno in patria. Petrarca intende con ciò chiudere la prima metà della propria vita, sino a quel punto (1347) vissuta in condizioni di servitù, e predisporre le condizioni per un radicale mutamento che gli permetta più ampi margini di libertà personale e più tempo per dedicarsi alle proprie opere. L'intreccio tra l'egloga e altri testi del decennio 1340-1350 è assai fitto, e mette in evidenza l'importanza strategica di questa scelta 'italiana', con tutti i suoi addentellati di carattere ideologico e letterario. Nel corso del saggio si avanza poi l'ipotesi che le due epistole in versi, III 27 e 28, nelle quali Petrarca si mostra deciso a non tornare mai più ad Avignone, non risalgano, come Petrarca ha voluto far credere, al 1344, ma siano state rimaneggiate per far sì che potessero costituire una sorta di antefatto capace di legittimare le scelte fatte nel 1347-1348. The essay includes introduction, text, translation and notes to Eclogue VIII of Bucolicum carmen, Divortium. The introduction recalls the circumstances of the 'divorce', i.e. of Petrarch's quitting the service of Cardinal Giovanni Colonna, which goes together with his resolution to leave Avignon and the Pope's Curia once and for all and to return to his homeland. By this, Petrarch intends to seal the first half of his life, after living in servitude up to then (1347) and set the conditions for a radical change that would grant him broader margins of personal freedom and more time to dedicate to his own works. The interweaving between the eclogue and other texts written between 1340 and 1350 is rather dense and highlights the strategic significance of this "Italian" choice, with all its ideological and literary connections. The essay then suggests that the two epistles in rhymes, III 27 and 28, where Petrarch shows his determination never to come back to Avignon, do not on date to 1344, as Petrarch wanted to make believe, but were recast so that they could constitute some sort of background legitimating the choices he made in 1347-1348.
ISSN:2283-9437
2281-5643
2283-9437
DOI:10.1400/231131