L'arte contemporanea al crocevia: oltre la disintegrazione trascendentale, l'ascolto del Logos

Questo lavoro intende mostrare come si sia prodotta, nell'estetica contemporanea, una dis-integrazione dei trascendentali (Bene, Verità, Bellezza), motivata talora attraverso una riflessione estremamente razionalista, il cui discorso trova rifugio nelle metafore della visione (vedere-capire, ve...

Ausführliche Beschreibung

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Bibliographische Detailangaben
Veröffentlicht in:Gregorianum 2016-01, Vol.97 (4), p.719-735
1. Verfasser: Moral, Ricardo Piñero
Format: Artikel
Sprache:ita
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Beschreibung
Zusammenfassung:Questo lavoro intende mostrare come si sia prodotta, nell'estetica contemporanea, una dis-integrazione dei trascendentali (Bene, Verità, Bellezza), motivata talora attraverso una riflessione estremamente razionalista, il cui discorso trova rifugio nelle metafore della visione (vedere-capire, vedere-verità etc.), o attraverso una via irrazionalista, in cui la visione non può portare niente più che immediatezza e non possiede ormai più inquietudini metafisiche. Pertanto la nostra proposta è porre l'attenzione su una nuova razionalità che si appoggi più sull'«ascolto» (senza rinunciare allo sguardo) come cammino più intimo, più interiore e, al tempo stesso, meno soggettivo, dato che non dipende tanto dall'azione dell'individuo quanto dalla sua capacità di recezione e ciò lo fa stare in attesa, lo fa stare attento, lo converte in un essere aperto all'immanenza e al trascendente. This work wants to show how there has been caused, in the contemporary aesthetics, a dis-integration of the transcendentals (Good, Truth, Beauty) founded, sometimes, on an extremely rationalist reflection, which correspondence is in the metaphors of the vision (to see is to understand, to see is to be truth etc.); and, in other occasions, it relies on irrationalists perspectives on that the vision cannot accede to anything anymore than the immediate thing, and already it does not possess metaphysical aspirations. Then our proposal is to draw the attention on a new rationality that relies more on «the scout», without resigning the look, as more intimate, more interior way and less subjective. This perspective turns the human being into a being opened so much for the immanence and, at the same time, to the transcendence
ISSN:0017-4114