I SEGRETI E GLI INGANNI DEI LIBRI DI RICAMO: UOMINI CON L'AGO E DONNE VIRTUOSE
I libri di modelli di ricami, le cui prime edizioni appaiono intorno agli anni Venti del Cinquecento e che costituirono un filone editoriale di straordinario successo e smercio, sono stati tradizionalmente associati a un pubblico femminile e a un virtuoso passatempo domestico, disgiunti da una reale...
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Veröffentlicht in: | Quaderni storici 2015-04, Vol.50 (148 (1)), p.201-230 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | ita |
Schlagworte: | |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | I libri di modelli di ricami, le cui prime edizioni appaiono intorno agli anni Venti del Cinquecento e che costituirono un filone editoriale di straordinario successo e smercio, sono stati tradizionalmente associati a un pubblico femminile e a un virtuoso passatempo domestico, disgiunti da una reale e vasta dimensione produttiva ed economica. Il saggio intende invece collegare la loro fortuna allo sviluppo delle manifatture per la persona e la casa, alle trasformazioni che investirono l'abbigliamento e l'arredamento domestico, differenziando tessuti, applicazioni, consumi e consumatori di ambo i generi, specie a Venezia. Si tratteggiano quindi le ragioni del passaggio dai pesanti ricami a colori su stoffa, monopolio degli uomini ricamatori sino al Quattrocento, alle lavorazioni ad ago con punti in aria e allo sviluppo della tecnica del merletto, affidati invece a manodopera femminile. Un passaggio che permette dunque di riflettere sulla fluidità della divisione sessuale del lavoro. I libri di ricami tuttavia non erano destinati solo agli operatori, maschi o femmine, che si applicavano al campo delle decorazioni di tessuto, bensì si proponevano come repertorio figurativo utile a una vasta gamma di artigianato e arte: da lavori di fabbriceria a quelli di oreficeria, cuoio, ceramica e maiolica. The publication of pattern-books for embroidery and lace work, which began in the 1520s, went on to enjoy extraordinary commercial success. Traditionally regarded chiefly as a virtuous domestic pastime for women, these activities have been considered devoid of any productive or economic significance. This essay, by contrast, connects their fortunes with the evolution of urban manufacture, specifically to transformations in the production of clothing and domestic furnishings for both men and women, particularly in Venice. It explores the reasons for the transition from embroidery on cloth, until the fifteenth century a monopoly of men, to precise needlework and the refinement of laceworking technique, now associated with female practitioners. This evolution thus encourages reflection on the fluidity of the sexual division of labor. In addition, however, embroidery pattern-books were not destined for workers, whether male or female, solely in the field of textile decoration. Rather, they also served as a repertoire of figuration adopted by a wide range of artists and artisans, such as metalworkers, goldsmiths, leatherworkers, and ceramists and potters. |
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ISSN: | 0301-6307 2612-1972 |