“Le catene dell'identità che ci portano alla rovina”. Gadda e Lakhous, stranieri e basta
Delle catene identitarie non si fa a meno, eppure liberarsene è necessario (Appiah 2018). Oggetto del saggio sono Scontro di civiltà (2006) di Lakhous e il Pasticciaccio di Gadda (1957), in cui Lakhous vede un modello. Ci si chiede: che luce retrospettiva getta il romanzo del nuovo italiano sul clas...
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Veröffentlicht in: | Italica (New York, N.Y.) N.Y.), 2019-12, Vol.96 (4), p.588-606 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng |
Schlagworte: | |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Delle catene identitarie non si fa a meno, eppure liberarsene è necessario (Appiah 2018). Oggetto del saggio sono Scontro di civiltà (2006) di Lakhous e il Pasticciaccio di Gadda (1957), in cui Lakhous vede un modello. Ci si chiede: che luce retrospettiva getta il romanzo del nuovo italiano sul classico Pasticciaccio? La tesi avanzata è che l'avvertita semplicità del primo renda accessibili aspetti insoliti del notoriamente complesso Pasticciaccio. Ambedue esaminano il mito identitario, insufficiente sono come allora. Ma la mitografia espansa di Gadda e Lakhous non è nostalgica né reazionaria. Essa non restaura un ordine conservatore né dissolve nel frisson dell'irrazionale. Per Lakhous il punto sono identità e memoria etniche, nazionali e culturali; per Gadda è il loro enigma in accezione psicologica ed erotica, di genere queer. Ecco il loro carattere non-binario, antiromantico e antidealistico, cui Contini forse alludeva insinuando l'eventualità d'un “Gadda narratore” “persino più temerario del Gadda stilista”. |
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ISSN: | 0021-3020 2325-6672 |
DOI: | 10.5406/23256672.96.4.04 |