A poet and two heroes
This documentary is dedicated to Luigi Mercantini’s poetry and to the events of the Risorgimento related to it. Particular reference is made to “Spigolatrice di Sapri” and to “Inno di Garibaldi”. Carefully reconstructed with historical accuracy, they relive the tragic expedition in the mountains of...
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Format: | Video |
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Zusammenfassung: | This documentary is dedicated to Luigi Mercantini’s poetry and to the
events of the Risorgimento related to it. Particular reference is made to “Spigolatrice di Sapri”
and to “Inno di Garibaldi”. Carefully reconstructed with historical accuracy, they relive the
tragic expedition in the mountains of Lucania, from the landing of the soldiers to the death of
Pisacane. A year after Pisacane’s tragic end, Garibaldi commissioned Mercantini to write an
anthem for his volunteers, which was sung for the first time on New Year’s Eve in 1858. In 1860,
Garibaldi’s troops, singing Mercantini’s anthem, passed back over the same places that Pisacane’s
soldiers had attempted to liberate from Bourbon domination.
Il documentario è dedicato alle poesie patriottiche di Luigi Mercantini -
“la spigolatrice di Sapri” e “l'inno a Garibaldi” - e agli episodi risorgimentali cui queste
opere sono legate, ricostruiti con attori, mentre la voce fuori campo, oltre che narrare gli
eventi, declama i versi del poeta. All'inizio scorrono immagini di Ripatransone (provincia
di Ascoli Piceno), il paese in cui nacque Mercantini, poi si passa alla ricostruzione
dell'episodio che ispirò “la spigolatrice di Sapri”: nel 1857 Carlo Pisacane e i suoi
compagni entrano a Sapri, il paese è deserto, un giovane soldato grida “Italia degli Italiani” ma
nessuno risponde e gli abitanti si chiudono in casa. I soldati, rifugiatisi sulla spiaggia,
ascoltano le parole di incitamento di Pisacane. Lasciata Sapri si avventurano sulla montagna,
arrivano a Torraca affamati e sofferenti, proseguono verso il vallo lucano, ma vengono attaccati
dalle truppe borboniche. Pisacane tra gli scoppi fa sventolare una bandiera tricolore e dall’alto
osserva la disfatta. I superstiti fuggono e arrivano a Sanza, dove vengono attaccati dai
contadini che li credono dei ladri. Non reagiscono e muoiono in molti, Pisacane compreso. La
canzone di Sapri diventa così famosa che Garibaldi incarica Mercantini di scrivergli un inno. Il
31 dicembre 1858 a Genova, in casa del patriota Gabriele Camozzi, sono riuniti dame e
gentiluomini, è presente anche la vedova di Pisacane, Enrichetta. Arriva Mercantini e,
accompagnato al pianoforte, declama il nuovo inno, con cui i garibaldini iniziano la loro
campagna: tra essi c'è anche il giovane soldato di Pisacane visto all'inizio. Oggi a
Roma, sul Gianicolo, possiamo vedere le statue del poeta Mercantini e dei due eroi Pisacane e
Garibaldi. |
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