L’isola del vagheggiamento, del ricordo e del nostos: la Sicilia, da Ovidio a Consolo
Le rappresentazioni mitologiche dell’isola compendiano temi e motivi dalle valenze antinomiche. Alternativamente locus amoenus o locus terribilis, luogo di morte o rigenerazione, l’isola è l’entità geografica in cui il mito ha proiettato con insistenza apparizioni teratologiche ed epifanie, desideri...
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Veröffentlicht in: | M@gm@ 2019-04, Vol.17 (1) |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | spa |
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Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Le rappresentazioni mitologiche dell’isola compendiano temi e motivi dalle valenze antinomiche. Alternativamente locus amoenus o locus terribilis, luogo di morte o rigenerazione, l’isola è l’entità geografica in cui il mito ha proiettato con insistenza apparizioni teratologiche ed epifanie, desideri e paure. La mitologia insulare oscilla spesso tra la rappresentazione del luogo chiuso in sé, lontano ed eccentrico o il ricorrere del motivo dell’isola-ponte, dell’isola-porto che ha permesso l’incontro tra uomini, popoli e culture. L’eccentricità dell’isola, l’idea stessa di distanza ed alterità rispetto ad un ipotetico centro geografico, hanno permesso di proiettarvi utopie differenti, come testimonia l’armonica Scheria omerica o l’archetipo dell’Atlantide platonica, per non dire di più moderne insulae non repertae, del sogno russoviano concepito dall’uomo europeo che, provato da una difficile modernità, proiettava i suoi desideri negli arcipelaghi esotici, nei nuovi continenti rivelati dalle scoperte geografiche. Un sogno, quello del viaggio inteso come esperienza radicale e rigenerativa, dell’incontro con un’alterità vivificante che, come ha scritto Claude Lévi-Strauss in Tristi tropici, è divenuto definitivamente e certamente impossibile in un mondo globalizzato. |
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ISSN: | 1721-9809 |