Carmelo Bene, Tamerlano e la Biennale impossibile
Nel gennaio del 1988 Carmelo Bene viene eletto, a sorpresa, direttore artistico della Biennale di Venezia – Sezione Teatro per il quadriennio 1989-1992. L’esperienza si concluderà con le dimissioni dello stesso Bene due anni dopo, a seguito di innumerevoli polemiche con il consiglio direttivo della...
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Veröffentlicht in: | Between (Cagliari) 2019-06, Vol.9 (17) |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng |
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Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Nel gennaio del 1988 Carmelo Bene viene eletto, a sorpresa, direttore artistico della Biennale di Venezia – Sezione Teatro per il quadriennio 1989-1992. L’esperienza si concluderà con le dimissioni dello stesso Bene due anni dopo, a seguito di innumerevoli polemiche con il consiglio direttivo della Biennale, seguite negli anni successivi da lunghi strascichi legali. Di quella paradossale Biennale Teatro a direzione Bene resterà un Laboratorio multidisciplinare sul Tamerlano il Grande di Christopher Marlowe, tenutosi nel mese di settembre del 1989, intitolato La ricerca impossibile ovvero il teatro senza spettacolo, che ha visto coinvolti musicisti, cantanti e attori provenienti da Italia, Francia e Belgio. Allo scopo di inquadrare tale progetto in una prospettiva storico-critica, il presente articolo si divide in due sezioni: nella prima si ricostruiscono le vicende intorno all’elezione e alla direzione artistica di Bene; nella seconda ci si interroga sulle motivazioni che portarono l’attore salentino a scegliere il Tamerlano il Grande come campo di una ricerca sul concetto di “macchina attoriale”, alla luce dei presupposti teorici della sua drammaturgia espressi nel volume La voce di Narciso. Si propone infine un’analisi critica dell’esito prevedibilmente fallimentare di quel Laboratorio impossibile. |
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ISSN: | 2039-6597 2039-6597 |
DOI: | 10.13125/2039-6597/3637 |