Vocazione ambientale del territorio per la specie Capriolo. Confronto ed integrazione tra due metodi di valutazione
L?elaborazione dei modelli di vocazione ambientale per le specie di fauna selvatica si basa sulla valutazione dell?influenza di un set di variabili ambientali sulla presenza ed abbondanza delle specie oggetto di studio. Partendo da una raccolta di dati quali-quantitativi concernenti la presenza dell...
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Veröffentlicht in: | Hystrix 2003-10, Vol.14 |
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Hauptverfasser: | , , , , |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng ; ita |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | L?elaborazione dei modelli di vocazione ambientale per le specie di fauna selvatica si basa sulla valutazione dell?influenza di un set di variabili ambientali sulla presenza ed abbondanza delle specie oggetto di studio. Partendo da una raccolta di dati quali-quantitativi concernenti la presenza delle specie in aree campione, si prosegue con l?aggregazione di questi in classi e la individuazione della correlazione esistente con le variabili di tipo ambientale. Le funzioni che descrivono questa correlazione con un grado conosciuto di precisione possono essere utilizzate per classificare ogni porzione di un determinato territorio in base alla sua maggiore o minore idoneità alla presenza di una specie. La scelta della tipologia delle variabili ambientali utilizzate è di fondamentale importanza ed è fortemente legata alla disponibilità di archivi cartografici che coprono in modo omogeneo l?area di studio. Le principali variabili ambientali utilizzate per le analisi sono generalmente riferite alle componenti vegetazionali, geomorfologiche e antropiche del territorio. Si considera poi un'altra serie di variabili caratterizzanti la composizione e la configurazione spaziale del mosaico di elementi distinguibili ( patch ), costituenti il paesaggio, dall?analisi dei quali è possibile dare una valutazione del grado di continuità dell?ambiente idoneo. Nell?ambito dello studio condotto sul processo di ricolonizzazione della regione Umbria da parte del capriolo sono stati individuati due gruppi di variabili: uno caratterizzato dalle componenti geomorfologiche e vegetazionali, l?altro dalla composizione e configurazione spaziale dei patch e dagli indici derivanti dai loro rapporti. Le analisi condotte hanno permesso, oltre alla valutazione del livello di idoneità ambientale, la individuazione delle possibili direttrici di spostamento e le potenzialità di ricolonizzazione spontanea proprie delle aree classificate come vocate. Le evidenti ricadute gestionali di un simile modello predittivo sono di fondamentale importanza; il costante monitoraggio dell?espansione dell?areale occupato dal capriolo nella regione Umbria fornirà i dati sulla base dei quali verificare il grado di validità del modello stesso. |
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ISSN: | 0394-1914 1825-5272 |
DOI: | 10.4404/hystrix-14.0-4293 |