Perché scrivere chiaro. Dal semplicismo alla pertinenza del linguaggio giuridico (ai fini del discorso e dei suoi destinatari)
Perché scrivere chiaro? E in che contesti? L’articolo distingue la scrittura letteraria da quella dei testi giuridici sottolineando, per questi, la necessità che siano chiari e concisi per permettere ai cittadini di comprenderli con facilità esercitando così il loro diritto e dovere di conoscere le...
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Veröffentlicht in: | Rivista italiana di informatica e diritto 2020-12, Vol.2 (1), p.43-59 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng ; ita |
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Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Perché scrivere chiaro? E in che contesti? L’articolo distingue la scrittura letteraria da quella dei testi giuridici sottolineando, per questi, la necessità che siano chiari e concisi per permettere ai cittadini di comprenderli con facilità esercitando così il loro diritto e dovere di conoscere le leggi, gli atti amministrativi e gli atti giudiziari che li riguardano. Una scrittura non chiara produce infatti effetti molto negativi sui cittadini e sulle imprese alterando il principio della divisione dei poteri e scaricando sugli interpreti i dubbi che derivano da una cattiva scrittura. Sono poi indicate le ragioni dello scrivere oscuro da parte dei tecnici e dei politici. Urge allora il cambiamento di una cultura e una formazione permanente dei redattori degli atti. A tal fine si auspica la costituzione di comunità professionali (un esempio è quello dell’Osservatorio legislativo interregionale - OLI). Occorrono anche la formazione di una classe politica di alto profilo ed un sistema giudiziario non tradizionalista che si adoperino realmente ai fini di formulare atti chiari e concisi. |
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ISSN: | 2704-7318 2704-7318 |
DOI: | 10.32091/RIID0009 |