Mostrare/Dimostrare. Gli allestimenti effimeri nella Roma del decennale fascista (1932) / Exhibiting/Showing. The ephemeral displays in Rome during the tenth anniversary of the March on Rome (1932)
Nonostante la ricca bibliografia inerente alla Mostra della Rivoluzione (1932), i festeggiamenti del decennale fascista non si esauriscono nella pur spettacolare cornice allestitiva del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Infatti, sparsi per la città, in una prospettiva globalizzante e avvolgente, un...
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Veröffentlicht in: | Il capitale culturale 2016-12 (14), p.787-811 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Nonostante la ricca bibliografia inerente alla Mostra della Rivoluzione (1932), i festeggiamenti del decennale fascista non si esauriscono nella pur spettacolare cornice allestitiva del Palazzo delle Esposizioni di Roma. Infatti, sparsi per la città, in una prospettiva globalizzante e avvolgente, una serie di padiglioni tematici documentano, da un lato, il continuo processo di estetizzazione della vita politica e sociale operato dal regime, dall’altro, le infinite possibilità espressive e comunicative del medium espositivo. Questo studio, attraverso una puntuale ricerca documentaria e archivistica, si propone di riconnotare le mostre “minori” del ’32 come canale operativo d’eccezione per artisti d’avanguardia e architetti razionalisti, esclusi dal “novecentismo” imperante e dal monumentalismo piacentiniano delle committenze ufficiali. Despite the rich bibliography of the “Exhibition of the Fascist Revolution” (“Mostra della Rivoluzione Fascista”, 1932), the celebration of the tenth anniversary of the March on Rome does not end in the spectacular setting inside the Palace of Exhibitions. In fact, in a urban perspective, some thematic pavilions, scattered around the city, show, on the one hand, the continual “aestheticization” process of the political and social live by Mussolini's regime and, on the other hand, demonstrate the infinite possibilities of expression and communication of the exhibitions as “medium”. Through the archival and documentary research, this study seeks to describe the “minor” exhibitions that took place in 1932, where avant-garde artists and rationalist architects, that were excluded from official commissions, found their own way to create a different language from both “Novecento” movement and Piacentini’s monumentalism. |
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ISSN: | 2039-2362 |
DOI: | 10.13138/2039-2362/1384 |