Fonosimbolismo, tra suono e senso nella "Digitale purpurea" di Giovanni Pascoli
Fonosimbolismo, tra suono e senso nella Digitale purpurea di Giovanni Pascoli Marcella Di Franco Italia RESUMEN: La produzione poetica di Giovanni Pascoli è senz’altro ascrivibile alle manifestazioni più tipiche della temperie letteraria decadente di respiro europeo, spesso declinata in una raffin...
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Veröffentlicht in: | Zibaldone (L'Eliana) 2019, Vol.7 (1-2), p.246-257 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | ita |
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Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Fonosimbolismo, tra suono e senso nella Digitale purpurea di Giovanni Pascoli
Marcella Di Franco
Italia
RESUMEN: La produzione poetica di Giovanni Pascoli è senz’altro ascrivibile alle manifestazioni più tipiche della temperie letteraria decadente di respiro europeo, spesso declinata in una raffinata prosa poetica dal carattere simbolico e sottilmente inquietante. È quanto accade in Digitale purpurea la cui l’atmosfera ambivalente, ipnotica e visionaria, risulta sospesa tra sogno e realtà, onirismo e recupero memoriale. Il tessuto poetico pascoliano è amplificato nelle sue risonanze dalle frequenti anafore, onomatopee o dalle numerose sospensioni del vago e dell’indefinito, fondandosi su una trama complessa di impressioni, segmenti discontinui, sintagmi autonomi e giustapposti. L’originalità è concentrata nel dato fonico, più che in quello logico, rivelando la sua ipersensibilità che lega suono e significato, secondo rapporti alogici e irrazionali che evidenziano qualcosa di ossessivo ed oscuro. Alla “sanità” classica del mondo classico antico e di quello umanistico - rinascimentale, con la sua visione limpida e armonica del reale, Pascoli contrappone la “malattia” dell’età moderna, incomprensibile e sfuggente, una visione del reale non più stabile e definita, ma ormai priva dei saldi valori della tradizione, propri dell’ultimo scorcio dell’Ottocento e dello schiudersi di un Novecento ancora incerto e “nebuloso”.
Parole chiave: Giovanni Pascoli; fonosimbolismo; suono e senso; onirismo; visionarietà.
ABSTRACT: The poetic production of Giovanni Pascoli is undoubtedly attributable to the most typical manifestations of decadent literary climate of European breadth, often declined in a refined poetic prose with a symbolic and subtly disturbing character. This is what happens in Digital purpurea whose ambivalent, hypnotic and visionary atmosphere is suspended between dream and reality, onirism and memorial recovery. The poetic fabric is continuously crushed by internal pauses, short sentences, elliptic of the verb, with strong signs of punctuation. The pascolian language is amplified in its resonances by frequent repetitions, onomatopoeae or by the numerous suspensions of vague and undefined, is based on a complex plot of impressions, fragments, discontinuous segments, phrases autonomous and juxtapapposed. The originality consists in its being completely dragged by the phonic data, rather than the logical one, to an extent far superior to its contempora |
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ISSN: | 2255-3576 2255-3576 |