Cattivi suffissi : la peggiorazione morfologica in siciliano antico
L'articolo descrive alcuni aspetti della morfologia valutativa del siciliano antico (secc. XIV–XVI), con particolare attenzione ai suffissi che codificano un significato peggiorativo. Sulla base di uno spoglio del corpus ARTESIA, viene tracciata la rete semantica di tre suffissi ereditati, come...
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Veröffentlicht in: | Études romanes de Brno 2024 (3), p.122-146 |
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Hauptverfasser: | , |
Format: | Artikel |
Sprache: | cze |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | L'articolo descrive alcuni aspetti della morfologia valutativa del siciliano antico (secc. XIV–XVI), con particolare attenzione ai suffissi che codificano un significato peggiorativo. Sulla base di uno spoglio del corpus ARTESIA, viene tracciata la rete semantica di tre suffissi ereditati, come in altre lingue romanze, dal latino: -azzu, -a (< Lat. -ācĕus; cfr. acquazza 'acqua sporca'), -astru, -a (< Lat. -āster; cfr. figliastru 'figliastro') e -uni, -a (< Lat. -(i)ō, cfr. tuvagliuni 'tovaglia grezza'). Lo sfondo teorico adottato, di tipo semantico-pragmatico, permette di descrivere il senso peggiorativo e, più in generale, i significati valutativi come strategia per indicare anzitutto un certo grado di deviazione da uno standard definito all'interno di una comunità linguistica. In questo senso, la valutazione va considerata essenzialmente come uno strumento per organizzare le categorie linguistiche in termini prototipici, come dotate cioè di un centro e di una periferia, in cui si collocano gli esempi via via più marginali. |
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ISSN: | 2336-4416 2336-4416 |
DOI: | 10.5817/ERB2024-3-7 |