Dall’esorcismo al trasumanar : le tarantolate di Salvatore Quasimodo
Alla fine degli anni 1950, Salvatore Quasimodo partecipa a un progetto diretto dall’antropologo Ernesto De Martino dedicato a un rituale di esorcismo pagano-cristiano: quello della trance raggiunta grazie alla tarantella. Ogni anno, alla fine del mese di giugno, le “tarantolate” (rese “malate” dal m...
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Veröffentlicht in: | Babel (Mont-de-Marsan) 2020, Vol.42, p.273-300 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng ; ita |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | Alla fine degli anni 1950, Salvatore Quasimodo partecipa a un progetto diretto dall’antropologo Ernesto De Martino dedicato a un rituale di esorcismo pagano-cristiano: quello della trance raggiunta grazie alla tarantella. Ogni anno, alla fine del mese di giugno, le “tarantolate” (rese “malate” dal morso fisico o simbolico della mitica tarantola e soffrendo di diversi sintomi psicofisici) si recano a Galatina (Puglia) per provare a comunicare con San Paolo affinché egli le guarisca dal loro male. De Martino chiede a Quasimodo di scrivere e di leggere il commento del documentario realizzato su questa pratica tradizionale. Però, a suscitare il nostro interesse è soprattutto ciò che il documentario ci rivela sul poeta: infatti, vi ritroviamo numerosissimi echi alle poesie e ai carteggi del Siciliano, che condivide con gli esorcizzati uno stesso rapporto doloroso e somatico al mondo. È quindi quasi logicamente che si assista a una proiezione di Quasimodo nella figura del tarantolato, di cui sublima la trance in un trasumanar – che costituisce d’altronde il cuore della sua ultima raccolta, Dare e avere. |
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ISSN: | 1277-7897 2263-4746 |
DOI: | 10.4000/babel.11690 |