Testimonianze e chiose sul futurismo: Nino Pino Balotta e Umberto Boccioni
L’avanguardia futurista ha compiuto la rivoluzione copernicana delle arti; la sua grammatica, che ha innovato la lingua italiana, è stata un modello per la letteratura del tempo. Specchio della modernità, ha creato il mito dell’industrializzazione, della civiltà delle macchine, della tecnologia, del...
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Veröffentlicht in: | Forum italicum 2020-05, Vol.54 (1), p.354-376 |
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1. Verfasser: | |
Format: | Artikel |
Sprache: | eng |
Online-Zugang: | Volltext |
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Zusammenfassung: | L’avanguardia futurista ha compiuto la rivoluzione copernicana delle arti; la sua grammatica, che ha innovato la lingua italiana, è stata un modello per la letteratura del tempo. Specchio della modernità, ha creato il mito dell’industrializzazione, della civiltà delle macchine, della tecnologia, del dinamismo universale, del vitalismo titanico, del bellicismo, del riscatto sociale, dell’italianismo, contro ogni nostalgia passatista. Come non si può staccare un fiore dalle radici, così nel movimento futurista non è possibile scindere nettamente il momento estetico dal contesto politico in cui è fermentato. La sua ideologia politica ha guardato a destra e a sinistra. Con gli occhi di Nino Pino Balotta, poeta e scienziato siciliano, personaggio controverso, ispirato dall’ideologia socialista, seguace e coscienza critica del movimento, viene qui letta una prima parte della vicenda futurista. Per la seconda, vale il racconto critico dalla genesi ai felici, odierni, esiti della poetica futurista, incluse le vicende storiche del futurismo di sinistra e di destra, con le posizioni non monolitiche di Filippo Tommaso Marinetti. Irrompe, nella terza, il vulcanico Umberto Boccioni, anch’egli socialista eterodosso. |
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ISSN: | 0014-5858 2168-989X |
DOI: | 10.1177/0014585820910650 |