Le tombe con marchi del sepolcreto di via Sabotino a Bologna

Durante degli scavi d’emergenza condotti dalla Soprintendenza Archeologica nel 1971 in via Sabotino a Bologna, fu scoperta un’area funeraria con circa trenta tombe di cui si sono conservati 27 corredi databili dall’ VIII all’inizio del VI sec. a.C. Le tombe sono inedite ad eccezione di alcune fotogr...

Ausführliche Beschreibung

Gespeichert in:
Bibliographische Detailangaben
Veröffentlicht in:Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité 2019, p.137-175
Hauptverfasser: Briquel, Dominique, Kruta Poppi, Luana
Format: Artikel
Sprache:ita
Online-Zugang:Volltext
Tags: Tag hinzufügen
Keine Tags, Fügen Sie den ersten Tag hinzu!
Beschreibung
Zusammenfassung:Durante degli scavi d’emergenza condotti dalla Soprintendenza Archeologica nel 1971 in via Sabotino a Bologna, fu scoperta un’area funeraria con circa trenta tombe di cui si sono conservati 27 corredi databili dall’ VIII all’inizio del VI sec. a.C. Le tombe sono inedite ad eccezione di alcune fotografie e di una pianta inattendibile, pubblicate nel 2012 in uno studio generale sulle necropoli villanoviane di Bologna. Inoltre parte dei materiali della tomba 11, quelli restaurati, sono stati presentati nella Mostra “Donne dell’Etruria Padana dall’VIII al VII sec. a.C.” tenutasi presso il Museo civico archeologico di Castelfranco Emilia nel 2015 e figurano nel suo catalogo. Nell’attesa della pubblicazione dell’insieme, sembra opportuno dare indicazioni sui 38 graffiti scoperti in 13 tombe. Essi completano lo studio classico di Sassatelli del 1985, dove furono esaminati 442 graffiti inclusi i 150 marchi provenienti dal ripostiglio di San Francesco a Bologna, senza però poter prendere in considerazione il loro contesto archeologico. Come si può aspettare, molti di questi graffiti sono semplici croci o marche a forma di tridente; tuttavia, uno presenta un interesse maggiore: una fusaiola, trovata in una tomba del periodo 675-650 a.C. comporta infatti l’inizio di un alfabeto del tipo evoluto (aev), privo delle lettere inusitate nella lingua etrusca (b o d) e seguendo gli standards grafici dell’Etruria del Nord, con l’uso della k invece della c. Sarebbe dunque l’esempio più antico di un tale alfabeto.
ISSN:0223-5102
1724-2134
DOI:10.4000/mefra.7545