Eine populäre Kleinigkeit. Der Führer zu den pietre dure in der Cappella dei Principi von San lorenzo
Nel tardo Cinquecento l'autore fiorentino Francesco Bocchi, nelle sue "Bellezze della Città di Fiorenza", fondava i generi letterari della guida artistica e dell'inventario di opere d'arte, generi che furono sviluppati e definiti nei secoli successivi. Tra le guide di Firenz...
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Veröffentlicht in: | Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz 2008-01, Vol.52 (1), p.83-94 |
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Format: | Artikel |
Sprache: | ger |
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creator | Frangenberg, Thomas |
description | Nel tardo Cinquecento l'autore fiorentino Francesco Bocchi, nelle sue "Bellezze della Città di Fiorenza", fondava i generi letterari della guida artistica e dell'inventario di opere d'arte, generi che furono sviluppati e definiti nei secoli successivi. Tra le guide di Firenze, quella di Raffaello del Bruno (1689) ebbe la più cospicua fortuna. Però il testo per viaggiatori, che ebbe nel Settecento il più alto numero di edizioni, era un fascicolo poco ambizioso che descrive le pietre dure impiegate nella Cappella dei Principi di San Lorenzo, facendo cenno anche alla leggenda secondo la quale Ferdinando I aveva intenzione di sottrarre agli infedeli il Sepolcro di Cristo per collocarlo nella nuova cappella. Il carattere alquanto volgare di questo testo viene mitigato nelle edizioni della seconda metà del secolo, e dalla edizione del 1775 in poi la preziosità e le difficoltà tecniche dei materiali della Cappella dei Principi vengono messe a confronto con il più elevato valore artistico della Sagrestia Nuova di Michelangelo, dirigendo l'interesse dei viaggiatori verso i canoni della teoria artistica fiorentina. |
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Il carattere alquanto volgare di questo testo viene mitigato nelle edizioni della seconda metà del secolo, e dalla edizione del 1775 in poi la preziosità e le difficoltà tecniche dei materiali della Cappella dei Principi vengono messe a confronto con il più elevato valore artistico della Sagrestia Nuova di Michelangelo, dirigendo l'interesse dei viaggiatori verso i canoni della teoria artistica fiorentina.</description><identifier>ISSN: 0342-1201</identifier><language>ger</language><publisher>Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut</publisher><ispartof>Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 2008-01, Vol.52 (1), p.83-94</ispartof><lds50>peer_reviewed</lds50><woscitedreferencessubscribed>false</woscitedreferencessubscribed></display><links><openurl>$$Topenurl_article</openurl><openurlfulltext>$$Topenurlfull_article</openurlfulltext><thumbnail>$$Tsyndetics_thumb_exl</thumbnail><linktopdf>$$Uhttps://www.jstor.org/stable/pdf/30249348$$EPDF$$P50$$Gjstor$$H</linktopdf><linktohtml>$$Uhttps://www.jstor.org/stable/30249348$$EHTML$$P50$$Gjstor$$H</linktohtml><link.rule.ids>314,780,784,803,58015,58248</link.rule.ids></links><search><creatorcontrib>Frangenberg, Thomas</creatorcontrib><title>Eine populäre Kleinigkeit. 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Il carattere alquanto volgare di questo testo viene mitigato nelle edizioni della seconda metà del secolo, e dalla edizione del 1775 in poi la preziosità e le difficoltà tecniche dei materiali della Cappella dei Principi vengono messe a confronto con il più elevato valore artistico della Sagrestia Nuova di Michelangelo, dirigendo l'interesse dei viaggiatori verso i canoni della teoria artistica fiorentina.</description><issn>0342-1201</issn><fulltext>true</fulltext><rsrctype>article</rsrctype><creationdate>2008</creationdate><recordtype>article</recordtype><sourceid/><recordid>eNqFik0KwjAQhbNQ8PcIwlygEptSdV0VwY2g-xJ01KkxCZNW0PN4DHdezCzcu3kf73uvJbpSZWkySeWkI3ohVFLm03yWdcV5SRbBO9-Yz4sRNgbJ0vmKVI9hgQyrz_vCkc8GjmjBE9bxdmxikI2KodDeozE6FoItkz2QJ7g7CzttwThG-3QD0T5pE3D4Y1-MVst9sU6qUDsuPdNN86NUMs3mKpupf_sXebJC7w</recordid><startdate>20080101</startdate><enddate>20080101</enddate><creator>Frangenberg, Thomas</creator><general>Kunsthistorisches Institut in Florenz, Max-Planck-Institut</general><scope/></search><sort><creationdate>20080101</creationdate><title>Eine populäre Kleinigkeit. 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