Il telelavoro ai tempi del Covid-19. Report sintetico con allegato Raccomandazioni e proposte per il telelavoro SUPSI

Tra il 2020 e 2021 la SUPSI, così come altre realtà lavorative e universitarie, si è trovata nella necessità di dover applicare misure di protezione volte ad evitare la diffusione del Covid-19. Le misure, secondo quanto dettato dalla Confederazione, dovevano contemplare nella misura del possibile l’...

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Hauptverfasser: Virginia Moretti Zanetta, Claudia Kaufmann
Format: Report
Sprache:ita
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creator Virginia Moretti Zanetta
Claudia Kaufmann
description Tra il 2020 e 2021 la SUPSI, così come altre realtà lavorative e universitarie, si è trovata nella necessità di dover applicare misure di protezione volte ad evitare la diffusione del Covid-19. Le misure, secondo quanto dettato dalla Confederazione, dovevano contemplare nella misura del possibile l’obbligatorietà della pratica del telelavoro. L’aver vissuto questa situazione, non ancora superata completamente, non solo ha accelerato la riflessione iniziata prima della pandemia rispetto all’opportunità d’inserire la pratica del telelavoro ma ha anche generato ripercussioni concrete, e spesso non controllate, negli attuali spazi professionali e domestici.Già a partire da settembre 2020 la SUPSI ha deciso quindi di monitorare la situazione in atto, avviando uno studio sul modo in cui i collaboratori e le collaboratrici stavano affrontando il lavoro in remoto in maniera forzata all’in- terno delle proprie abitazioni. Questo studio, realizzato dall’Istituto design (IDe/DACD) e dal Centro competenze lavoro welfare e società (LWS/DEASS) con il sostegno della Direzione generale SUPSI, si è articolato in tre fasi:1. analisi dello stato di fatto,2. analisi quantitativa realizzata attraverso un questionario,3. analisi qualitativa con la realizzazione di tre focus group e cinque interviste.Lo studio, terminato in marzo 2021, ha permesso così di monitorare un fenomeno estremamente importante e unico: le conseguenze del lockdown sull’attività lavorativa. Allo stesso tempo, però, ha permesso di raccogliere importanti informazioni e raccomandazioni per avviare una riflessione consapevole sull’inserimento, più a lungo termine, della pratica del telelavoro. Si fa presente, però, che il telelavoro è solo uno degli aspetti di una dimensione lavorativa più ampia che si definisce “flessibile”. Come tale, quindi, funziona solo se inserito in una proposta che integra, in modo virtuoso, tutte le parti necessarie. Ecco perché si raccomanda di affrontare il fenomeno della flessibilizzazione del luogo e dell’orario di lavoro nella sua globalità.Questa pubblicazione presenta i risultati dello studio, in modo sintetico, nella speranza che questi possano essere d’interesse e di utilità per tutta la collettività SUPSI e non solo.
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L’aver vissuto questa situazione, non ancora superata completamente, non solo ha accelerato la riflessione iniziata prima della pandemia rispetto all’opportunità d’inserire la pratica del telelavoro ma ha anche generato ripercussioni concrete, e spesso non controllate, negli attuali spazi professionali e domestici.Già a partire da settembre 2020 la SUPSI ha deciso quindi di monitorare la situazione in atto, avviando uno studio sul modo in cui i collaboratori e le collaboratrici stavano affrontando il lavoro in remoto in maniera forzata all’in- terno delle proprie abitazioni. Questo studio, realizzato dall’Istituto design (IDe/DACD) e dal Centro competenze lavoro welfare e società (LWS/DEASS) con il sostegno della Direzione generale SUPSI, si è articolato in tre fasi:1. analisi dello stato di fatto,2. analisi quantitativa realizzata attraverso un questionario,3. analisi qualitativa con la realizzazione di tre focus group e cinque interviste.Lo studio, terminato in marzo 2021, ha permesso così di monitorare un fenomeno estremamente importante e unico: le conseguenze del lockdown sull’attività lavorativa. Allo stesso tempo, però, ha permesso di raccogliere importanti informazioni e raccomandazioni per avviare una riflessione consapevole sull’inserimento, più a lungo termine, della pratica del telelavoro. Si fa presente, però, che il telelavoro è solo uno degli aspetti di una dimensione lavorativa più ampia che si definisce “flessibile”. Come tale, quindi, funziona solo se inserito in una proposta che integra, in modo virtuoso, tutte le parti necessarie. Ecco perché si raccomanda di affrontare il fenomeno della flessibilizzazione del luogo e dell’orario di lavoro nella sua globalità.Questa pubblicazione presenta i risultati dello studio, in modo sintetico, nella speranza che questi possano essere d’interesse e di utilità per tutta la collettività SUPSI e non solo.</description><identifier>DOI: 10.5281/zenodo.7335398</identifier><language>ita</language><publisher>SUPSI</publisher><subject>Design of office spaces ; Dynamics of work ; Remote work ; Teleworking</subject><creationdate>2021</creationdate><oa>free_for_read</oa><woscitedreferencessubscribed>false</woscitedreferencessubscribed></display><links><openurl>$$Topenurl_article</openurl><openurlfulltext>$$Topenurlfull_article</openurlfulltext><thumbnail>$$Tsyndetics_thumb_exl</thumbnail><link.rule.ids>776,1888,4476</link.rule.ids><linktorsrc>$$Uhttps://commons.datacite.org/doi.org/10.5281/zenodo.7335398$$EView_record_in_DataCite.org$$FView_record_in_$$GDataCite.org$$Hfree_for_read</linktorsrc></links><search><contributor>Giancarlo Gianocca</contributor><contributor>Claudia Tambella</contributor><creatorcontrib>Virginia Moretti Zanetta</creatorcontrib><creatorcontrib>Claudia Kaufmann</creatorcontrib><title>Il telelavoro ai tempi del Covid-19. 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L’aver vissuto questa situazione, non ancora superata completamente, non solo ha accelerato la riflessione iniziata prima della pandemia rispetto all’opportunità d’inserire la pratica del telelavoro ma ha anche generato ripercussioni concrete, e spesso non controllate, negli attuali spazi professionali e domestici.Già a partire da settembre 2020 la SUPSI ha deciso quindi di monitorare la situazione in atto, avviando uno studio sul modo in cui i collaboratori e le collaboratrici stavano affrontando il lavoro in remoto in maniera forzata all’in- terno delle proprie abitazioni. Questo studio, realizzato dall’Istituto design (IDe/DACD) e dal Centro competenze lavoro welfare e società (LWS/DEASS) con il sostegno della Direzione generale SUPSI, si è articolato in tre fasi:1. analisi dello stato di fatto,2. analisi quantitativa realizzata attraverso un questionario,3. analisi qualitativa con la realizzazione di tre focus group e cinque interviste.Lo studio, terminato in marzo 2021, ha permesso così di monitorare un fenomeno estremamente importante e unico: le conseguenze del lockdown sull’attività lavorativa. Allo stesso tempo, però, ha permesso di raccogliere importanti informazioni e raccomandazioni per avviare una riflessione consapevole sull’inserimento, più a lungo termine, della pratica del telelavoro. Si fa presente, però, che il telelavoro è solo uno degli aspetti di una dimensione lavorativa più ampia che si definisce “flessibile”. Come tale, quindi, funziona solo se inserito in una proposta che integra, in modo virtuoso, tutte le parti necessarie. Ecco perché si raccomanda di affrontare il fenomeno della flessibilizzazione del luogo e dell’orario di lavoro nella sua globalità.Questa pubblicazione presenta i risultati dello studio, in modo sintetico, nella speranza che questi possano essere d’interesse e di utilità per tutta la collettività SUPSI e non solo.</description><subject>Design of office spaces</subject><subject>Dynamics of work</subject><subject>Remote work</subject><subject>Teleworking</subject><fulltext>true</fulltext><rsrctype>report</rsrctype><creationdate>2021</creationdate><recordtype>report</recordtype><sourceid>PQ8</sourceid><recordid>eNqVjj0LwkAQRK-xELW13j-QaAzBWIuinfhRH8vdKguX2-NyBvTXq5jG0mpmisc8pabFPK8WdTF7khcr-bIsq3JVD9V97yCRI4edRAHk92oCgyUHa-nYZsUqhyMFiQla9okSGwEjHtA5umESOKIx0qC3-GTxDAQhSpA2vQtF4J-H0-Vw2o_V4IqupUmfI5VvN-f1LrOY0HAiHSI3GB-6mOuPt_566967_Bt4AWGVU74</recordid><startdate>20211022</startdate><enddate>20211022</enddate><creator>Virginia Moretti Zanetta</creator><creator>Claudia Kaufmann</creator><general>SUPSI</general><scope>DYCCY</scope><scope>PQ8</scope></search><sort><creationdate>20211022</creationdate><title>Il telelavoro ai tempi del Covid-19. 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L’aver vissuto questa situazione, non ancora superata completamente, non solo ha accelerato la riflessione iniziata prima della pandemia rispetto all’opportunità d’inserire la pratica del telelavoro ma ha anche generato ripercussioni concrete, e spesso non controllate, negli attuali spazi professionali e domestici.Già a partire da settembre 2020 la SUPSI ha deciso quindi di monitorare la situazione in atto, avviando uno studio sul modo in cui i collaboratori e le collaboratrici stavano affrontando il lavoro in remoto in maniera forzata all’in- terno delle proprie abitazioni. Questo studio, realizzato dall’Istituto design (IDe/DACD) e dal Centro competenze lavoro welfare e società (LWS/DEASS) con il sostegno della Direzione generale SUPSI, si è articolato in tre fasi:1. analisi dello stato di fatto,2. analisi quantitativa realizzata attraverso un questionario,3. analisi qualitativa con la realizzazione di tre focus group e cinque interviste.Lo studio, terminato in marzo 2021, ha permesso così di monitorare un fenomeno estremamente importante e unico: le conseguenze del lockdown sull’attività lavorativa. Allo stesso tempo, però, ha permesso di raccogliere importanti informazioni e raccomandazioni per avviare una riflessione consapevole sull’inserimento, più a lungo termine, della pratica del telelavoro. Si fa presente, però, che il telelavoro è solo uno degli aspetti di una dimensione lavorativa più ampia che si definisce “flessibile”. Come tale, quindi, funziona solo se inserito in una proposta che integra, in modo virtuoso, tutte le parti necessarie. 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source DataCite
subjects Design of office spaces
Dynamics of work
Remote work
Teleworking
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