Safety Check : social network et sentimento di sicurezza

La funzione di controllo di assenza di pericolo (Safety Check), attivata da Facebook in occasione degli attentati terroristici di Parigi, ci ha fatto accedere ad un ulteriore livello d’intimità che ci stringe ancora una volta di più al social network di cui facciamo parte, e che fa parte di noi. Il...

Ausführliche Beschreibung

Gespeichert in:
Bibliographische Detailangaben
Veröffentlicht in:Sens public 2015
1. Verfasser: Cavallari, Peppe
Format: Artikel
Sprache:ita
Online-Zugang:Volltext
Tags: Tag hinzufügen
Keine Tags, Fügen Sie den ersten Tag hinzu!
container_end_page
container_issue
container_start_page
container_title Sens public
container_volume
creator Cavallari, Peppe
description La funzione di controllo di assenza di pericolo (Safety Check), attivata da Facebook in occasione degli attentati terroristici di Parigi, ci ha fatto accedere ad un ulteriore livello d’intimità che ci stringe ancora una volta di più al social network di cui facciamo parte, e che fa parte di noi. Il ruolo assunto dalla piattaforma di Zuckerberg in questa notte di terrore, pone delle riflessioni filosofiche sulla relazione tra dimensione individuale e dimensione collettiva e una serie di problemi politici a proposito dell’istituzionalizzazione di un’azienda privata, forte di una infrastruttura trasversale ai limiti dell’appartenenza nazionale ciascuno e che, oggi, al di fuori da web non ha avversari in una capacità sempre più cruciale : quella di configurare ognuno di noi in quanto parte di una rete.
doi_str_mv 10.7202/1043646ar
format Article
fullrecord <record><control><sourceid>erudit_cross</sourceid><recordid>TN_cdi_crossref_primary_10_7202_1043646ar</recordid><sourceformat>XML</sourceformat><sourcesystem>PC</sourcesystem><eruid>1043646ar</eruid><sourcerecordid>1043646ar</sourcerecordid><originalsourceid>FETCH-LOGICAL-c93r-52d8b80317ed1efe31853a9f03e368b977b81d5bb551a52125ae97f519270b833</originalsourceid><addsrcrecordid>eNpNj8tKAzEYhYMoWGoXPoHZuhhN8jeTxJ0MWoWCC7sfcvmDoZeRZIq0T-Oz-GSOVKWbc4GPA4eQS85ulGDilrMp1NPa5hMyEkOpQChxepTPyaSU5JgAqKFWbETMq43Y72jzhn759XlHS-eTXdEN9h9dXlLsacFNn9aDdDQkWpLfZtzv7QU5i3ZVcPLrY7J4fFg0T9X8Zfbc3M8rbyBXUgTtNAOuMHCMCFxLsCYyQKi1M0o5zYN0TkpupeBCWjQqSm6EYk4DjMn1YdbnrpSMsX3PaW3zruWs_Xnd_r8e2KsDi3kbUn9E_hHfLW1T7Q</addsrcrecordid><sourcetype>Aggregation Database</sourcetype><iscdi>true</iscdi><recordtype>article</recordtype></control><display><type>article</type><title>Safety Check : social network et sentimento di sicurezza</title><source>Érudit (Freely Accessible)</source><source>Érudit</source><source>Alma/SFX Local Collection</source><creator>Cavallari, Peppe</creator><creatorcontrib>Cavallari, Peppe</creatorcontrib><description>La funzione di controllo di assenza di pericolo (Safety Check), attivata da Facebook in occasione degli attentati terroristici di Parigi, ci ha fatto accedere ad un ulteriore livello d’intimità che ci stringe ancora una volta di più al social network di cui facciamo parte, e che fa parte di noi. Il ruolo assunto dalla piattaforma di Zuckerberg in questa notte di terrore, pone delle riflessioni filosofiche sulla relazione tra dimensione individuale e dimensione collettiva e una serie di problemi politici a proposito dell’istituzionalizzazione di un’azienda privata, forte di una infrastruttura trasversale ai limiti dell’appartenenza nazionale ciascuno e che, oggi, al di fuori da web non ha avversari in una capacità sempre più cruciale : quella di configurare ognuno di noi in quanto parte di una rete.</description><identifier>ISSN: 2104-3272</identifier><identifier>EISSN: 2104-3272</identifier><identifier>DOI: 10.7202/1043646ar</identifier><language>ita</language><publisher>Département des littératures de langue française</publisher><ispartof>Sens public, 2015</ispartof><rights>Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International (CC BY-NC-SA 4.0) Sens-Public, 2015</rights><lds50>peer_reviewed</lds50><oa>free_for_read</oa><woscitedreferencessubscribed>false</woscitedreferencessubscribed></display><links><openurl>$$Topenurl_article</openurl><openurlfulltext>$$Topenurlfull_article</openurlfulltext><thumbnail>$$Tsyndetics_thumb_exl</thumbnail><link.rule.ids>315,696,782,786,4026,27930,27931,27932</link.rule.ids></links><search><creatorcontrib>Cavallari, Peppe</creatorcontrib><title>Safety Check : social network et sentimento di sicurezza</title><title>Sens public</title><description>La funzione di controllo di assenza di pericolo (Safety Check), attivata da Facebook in occasione degli attentati terroristici di Parigi, ci ha fatto accedere ad un ulteriore livello d’intimità che ci stringe ancora una volta di più al social network di cui facciamo parte, e che fa parte di noi. Il ruolo assunto dalla piattaforma di Zuckerberg in questa notte di terrore, pone delle riflessioni filosofiche sulla relazione tra dimensione individuale e dimensione collettiva e una serie di problemi politici a proposito dell’istituzionalizzazione di un’azienda privata, forte di una infrastruttura trasversale ai limiti dell’appartenenza nazionale ciascuno e che, oggi, al di fuori da web non ha avversari in una capacità sempre più cruciale : quella di configurare ognuno di noi in quanto parte di una rete.</description><issn>2104-3272</issn><issn>2104-3272</issn><fulltext>true</fulltext><rsrctype>article</rsrctype><creationdate>2015</creationdate><recordtype>article</recordtype><recordid>eNpNj8tKAzEYhYMoWGoXPoHZuhhN8jeTxJ0MWoWCC7sfcvmDoZeRZIq0T-Oz-GSOVKWbc4GPA4eQS85ulGDilrMp1NPa5hMyEkOpQChxepTPyaSU5JgAqKFWbETMq43Y72jzhn759XlHS-eTXdEN9h9dXlLsacFNn9aDdDQkWpLfZtzv7QU5i3ZVcPLrY7J4fFg0T9X8Zfbc3M8rbyBXUgTtNAOuMHCMCFxLsCYyQKi1M0o5zYN0TkpupeBCWjQqSm6EYk4DjMn1YdbnrpSMsX3PaW3zruWs_Xnd_r8e2KsDi3kbUn9E_hHfLW1T7Q</recordid><startdate>2015</startdate><enddate>2015</enddate><creator>Cavallari, Peppe</creator><general>Département des littératures de langue française</general><scope>AAYXX</scope><scope>CITATION</scope></search><sort><creationdate>2015</creationdate><title>Safety Check : social network et sentimento di sicurezza</title><author>Cavallari, Peppe</author></sort><facets><frbrtype>5</frbrtype><frbrgroupid>cdi_FETCH-LOGICAL-c93r-52d8b80317ed1efe31853a9f03e368b977b81d5bb551a52125ae97f519270b833</frbrgroupid><rsrctype>articles</rsrctype><prefilter>articles</prefilter><language>ita</language><creationdate>2015</creationdate><toplevel>peer_reviewed</toplevel><toplevel>online_resources</toplevel><creatorcontrib>Cavallari, Peppe</creatorcontrib><collection>CrossRef</collection><jtitle>Sens public</jtitle></facets><delivery><delcategory>Remote Search Resource</delcategory><fulltext>fulltext</fulltext></delivery><addata><au>Cavallari, Peppe</au><format>journal</format><genre>article</genre><ristype>JOUR</ristype><atitle>Safety Check : social network et sentimento di sicurezza</atitle><jtitle>Sens public</jtitle><date>2015</date><risdate>2015</risdate><issn>2104-3272</issn><eissn>2104-3272</eissn><abstract>La funzione di controllo di assenza di pericolo (Safety Check), attivata da Facebook in occasione degli attentati terroristici di Parigi, ci ha fatto accedere ad un ulteriore livello d’intimità che ci stringe ancora una volta di più al social network di cui facciamo parte, e che fa parte di noi. Il ruolo assunto dalla piattaforma di Zuckerberg in questa notte di terrore, pone delle riflessioni filosofiche sulla relazione tra dimensione individuale e dimensione collettiva e una serie di problemi politici a proposito dell’istituzionalizzazione di un’azienda privata, forte di una infrastruttura trasversale ai limiti dell’appartenenza nazionale ciascuno e che, oggi, al di fuori da web non ha avversari in una capacità sempre più cruciale : quella di configurare ognuno di noi in quanto parte di una rete.</abstract><pub>Département des littératures de langue française</pub><doi>10.7202/1043646ar</doi><oa>free_for_read</oa></addata></record>
fulltext fulltext
identifier ISSN: 2104-3272
ispartof Sens public, 2015
issn 2104-3272
2104-3272
language ita
recordid cdi_crossref_primary_10_7202_1043646ar
source Érudit (Freely Accessible); Érudit; Alma/SFX Local Collection
title Safety Check : social network et sentimento di sicurezza
url https://sfx.bib-bvb.de/sfx_tum?ctx_ver=Z39.88-2004&ctx_enc=info:ofi/enc:UTF-8&ctx_tim=2024-12-04T02%3A46%3A26IST&url_ver=Z39.88-2004&url_ctx_fmt=infofi/fmt:kev:mtx:ctx&rfr_id=info:sid/primo.exlibrisgroup.com:primo3-Article-erudit_cross&rft_val_fmt=info:ofi/fmt:kev:mtx:journal&rft.genre=article&rft.atitle=Safety%20Check%C2%A0:%20social%20network%20et%20sentimento%20di%20sicurezza&rft.jtitle=Sens%20public&rft.au=Cavallari,%20Peppe&rft.date=2015&rft.issn=2104-3272&rft.eissn=2104-3272&rft_id=info:doi/10.7202/1043646ar&rft_dat=%3Cerudit_cross%3E1043646ar%3C/erudit_cross%3E%3Curl%3E%3C/url%3E&disable_directlink=true&sfx.directlink=off&sfx.report_link=0&rft_id=info:oai/&rft_id=info:pmid/&rft_eruid=1043646ar&rfr_iscdi=true